Permessi elettorali 2024: adempimenti dei datori di lavoro, diritti e doveri dei lavoratori

Alle prossime elezioni si voterà per le Europee e, in molti Comuni italiani, per le amministrative.

Ai lavoratori con un rapporto di lavoro subordinato chiamati ad assumere ruoli nei seggi elettorali spettano sia il diritto all’assenza dal lavoro che il recupero della giornata di riposo spettante per aver lavorato al seggio.

I permessi richiesti per motivi elettorali sono considerati dalla legge, a tutti gli effetti, giorni lavorativi e, per questo motivo, al datore di lavoro non è consentito richiedere prestazioni lavorative negli stessi giorni.

I permessi elettorali debbono essere concessi ai lavoratori chiamati a ricoprire i seguenti ruoli nei seggi elettorali:

  • presidente di seggio;
  • segretario;
  • scrutatore;
  • rappresentante di lista, di gruppo, di partiti;
  • componente dei Comitati promotori in caso di referendum.

Il datore di lavoro è tenuto a retribuire i giorni di assenza e garantire le giornate di riposo compensativo in maniera differente in base all’orario di lavoro normalmente svolto.

Anche in assenza di una regolamentazione contrattuale, il lavoratore è tenuto ad osservare una serie di adempimenti dovuti sulla base dei principi di correttezza e buona fede insiti nel rapporto di lavoro:

  • preavvisare tempestivamente il proprio datore di lavoro, con richiesta scritta, dell’assenza dal lavoro, consegnando eventuale copia della convocazione a lui recapitata dal competente ufficio elettorale;
  • ultimate le operazioni di voto, consegnare al datore di lavoro copia della documentazione attestante l’indicazione dei giorni e delle ore occupate nella funzione svolta presso il seggio elettorale rilasciata dal presidente del seggio.

(Riferimento normativo: art. 119, DPR n. 361/1957 come sostituito dall’articolo 11 della legge n. 53/1990, e art. 1, legge n. 69/1992).