Grazie all’approvazione da parte del Senato, per la prima volta, l’Italia si doterà di un disegno organico di misure pensate appositamente per le famiglie.
Il Family Act rappresenta l’auspicata riforma a sostegno delle famiglie con figli che ha lo scopo di promuovere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa del nucleo familiare, contrastare la riduzione delle nascite, valorizzare la crescita armoniosa delle bambine, dei bambini e dei giovani e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, specialmente quello femminile.
Il disegno prevede, perciò, un rafforzamento del sistema del welfare che si sintetizza nell’impegno per il Governo a:
- istituire un assegno universale mensile per ogni figlio a carico fino all’età adulta, senza limiti di età per i figli con disabilità;
- rafforzare delle politiche di sostegno alle famiglie per le spese educative e scolastiche, e per le attività sportive e culturali;
- riformare i congedi parentali, con l’estensione a tutte le categorie professionali e congedi di paternità obbligatori e strutturali;
- introdurre incentivi al lavoro femminile, dalle detrazioni per i servizi di cura alla promozione del lavoro flessibile;
- assicurare il protagonismo dei giovani under 35, promuovendo la loro autonomia finanziaria con un sostegno per le spese universitarie e per l’affitto della prima casa.
Con le deleghe disposte, il Governo dovrà procedere attenendosi ai seguenti principi e criteri individuati:
- assicurare l’applicazione universale di benefici economici ai nuclei familiari con figli, secondo criteri di progressività basati sull’applicazione di indicatori della situazione economica equivalente (Isee), tenendo anche conto del numero dei figli a carico;
- promuovere la parità di genere all’interno dei nuclei familiari, favorendo l’occupazione femminile, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno, anche attraverso la predisposizione di modelli di lavoro volti ad armonizzare i tempi familiari di lavoro e incentivare il lavoro del secondo percettore di reddito;
- affermare il valore sociale di attività educative e di apprendimento, anche non formale, dei figli, attraverso il riconoscimento di agevolazioni fiscali, esenzioni, deduzioni dall’imponibile o detrazioni dall’imposta sul reddito delle spese sostenute dalle famiglie o attraverso la messa a disposizione di un credito o di un contributo economico vincolato allo scopo;
- prevedere l’introduzione di misure organizzative, di comunicazione e semplificazione che favoriscano l’accesso delle famiglie ai servizi offerti e la individuazione degli stessi.