Il decreto del Governo del 22 marzo NON sospende il lavoro domestico. Colf, badanti e baby sitter in possesso di un regolare contratto di assunzione, possono quindi proseguire la loro prestazione, in quanto non rientra tra i “servizi alla persona” bloccati per contenere il contagio del Coronavirus.
L’allegato 1 – citato dall’art 1 punto 1 lettera a) del DCPM del 22 marzo scorso – precisa questa scelta. All’ultima voce, infatti, indica le “Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico” tra le eccezioni previste dalla norma. Ribadisce, cioè, le disposizioni del precedente DCPM dell’11 marzo, su cui è già stato chiarito che tra i servizi alla persona sospesi non c’è il lavoro di colf, badanti e baby sitter.
I lavoratori domestici – che possono dunque spostarsi anche in Comuni diversi da quello di residenza – devono comunque sempre portare con sé l’autocertificazione che attesti il motivo dello spostamento e il rispetto delle norme igieniche anti-contagio.
Scarica qui il pdf dell’autocertificazione.
Per approfondire:
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