Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto-legge in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare.
Lo rende noto la presidenza del Consiglio dei ministri con comunicato stampa n. 24 del 9 marzo 2023.
Reati connessi all’immigrazione clandestina
Introdotto il nuovo reato di “morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina”, che prevede le seguenti pene:
- da dieci a venti anni per lesioni gravi o gravissime a una o più persone;
- da quindici a ventiquattro anni per la morte di una persona;
- da venti a trenta anni per la morte di più persone.
Espulsioni, ricorsi e programmazione dei flussi di ingresso
Eliminata la convalida del Giudice di Pace per l’esecuzione dei decreti di espulsione disposti a seguito di condanna.
Le quote di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato saranno definite per il triennio 2023-2025, da apposito DPCM, previo parere delle commissioni parlamentari competenti; verrà data priorità in tal senso ai lavoratori di Stati che attuano campagne mediatiche sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari.
Titoli di ingresso e di soggiorno per lavoro subordinato
Semplificato l’avvio del rapporto di lavoro degli stranieri con aziende italiane: la procedura di rilascio del nulla osta al lavoro subordinato (anche stagionale) viene semplificata per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di manodopera di cui le aziende nazionali mostrano di aver necessità.
Inoltre, i rinnovi del permesso di soggiorno per lavoro subordinato a tempo indeterminato, autonomo o per ricongiungimento familiare avranno una durata massima di tre anni, invece degli attuali due.
Centri per migranti
Introdotte anche norme che prevedono la facoltà, in sede di individuazione, acquisizione o ampliamento dei centri di permanenza per i rimpatri, di derogare al codice dei contratti pubblici, fino al 31 dicembre 2025, per una maggiore speditezza nello svolgimento delle varie procedure.
Programmi di formazione
Ingressi fuori quota per stranieri che hanno superato, nel Paese d’origine, i corsi di formazione riconosciuti dall’Italia, che saranno promossi dal Ministero del Lavoro.
Protezione speciale
Si definisce meglio la protezione speciale per evitare interpretazioni che portano al suo allargamento in proprio. Con norma transitoria, si prevede che la nuova disciplina operi dall’entrata in vigore del decreto-legge.
Nuova Collaborazione auspica che nei provvedimenti futuri vengano indicate quote specifiche al lavoro domestico.